Emiliana De Fortis |
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| A mani nude
Non ha mai dovuto fingere Ma con te/ha voluto essere diversa Ora può immergersi e raccogliere dalla fonte della sua anima a mani nude. Le congiungerà a coppa e avvicinerà quest’ acqua alle tue labbra. „Bevi mio signore, bevi“, ti dirà.
Rinfranca le tue membra lei non fuggirà più. Tu che l’hai rincorsa assetato, dopo averla incontrata nel deserto come se fosse una morgana, portatrice /di un anfora sulla spalla. Qualunque cosa sia, non fuggirà più. Sarai tu, come tutti gli altri, ad andartene quando non avrai più sete, quando da lei avrai ricevuto tutto quanto poteva donarti.
Forse un giorno tornerai, preso da una sorta - di vaga nostalgia di lei, in quel luogo maledetto bruciato dal fuoco. Ma la troverai a bocconi nella sabbia, rovesciata su quell’anfora mentre i scorpioni ancora/ si cibano dei suoi resti. Forse allora ti strapperai i capelli, piangerai, ti lamenterai per non essere tornato prima, per non averci pensato.
O molto più semplicemente, ti dimenticherai di lei. Poichè la tua natura d’uomo, sta nell’ egoismo, e non si ricorda di colei che senza chiedere nulla in cambio, ti ha tanto amato.
© 2002 Emiliana De Fortis
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